5 maggio 2011

Osama Bin Laden è 'Morto', la Pantomima Continua

Di Olive Farmer
Osama Bin Laden e alcuni membri della sua famiglia sono stati uccisi.
 O almeno così dice la storia. 
Il figlio del colonnello Gheddafi e tre suoi nipoti sono stati uccisi. Si dice.
Bin Laden è stato sepolto in mare, dicono. 
Un comodo smaltimento veloce delle prove, come accadde a Ground Zero.
O magari sono stati tutti spediti in uno dei bunker sotterranei dove nascondono Saddam Hussein, o portati in Sud America, dove i Bush possiedono qualche centinaio di migliaia di ettari.
Senza dubbio lo scopriremo un giorno non lontano, dopo che il mondo avrà attraversato i suoi cambiamenti.

L'Occidente in qualità di squadra operativa delle élite globali ha accelerato il lavaggio del cervello a istigazione dei giovani musulmani, affinché colpiscano il cuore delle nazioni occidentali e alzino la posta in gioco per le importanti prossime guerre. 

Hanno bisogno che chiunque assuma una posizione netta. Hanno bisogno di rabbia per le strade. Hanno bisogno che alcune comunità colpiscano altre comunità. Hanno bisogno di abbattere la legge e l'ordine. Hanno bisogno di sangue. Che avvenga attraverso azioni di false flag o veri attacchi, poco importa. Lo scopo è provocare un malcontento che sfoci in rabbia, affinché successivamente il 'problema venuto a crearsi' possa essere curato.


Una possibilità è che questi attacchi - fonte dello innesco di quella che si prefigura come una guerra - saranno eseguiti da personale militare battente bandiera libica.

Ancora una volta l'assassinio di bambini innocenti sta per bagnare nel sangue le operazioni della élite globale luciferina, e la discesa nel caos procede senza rallentamenti.

Nel frattempo, in Egitto, sorpresa delle sorprese, il nuovo governo si sta rapidamente muovendo verso quello che diventerà inevitabilmente un conflitto con Israele. Dopo aver negoziato un accordo tra Fatah e Hamas stanno ora esortando gli Stati Uniti a sostenere l'annuncio di uno stato di Palestina.

Il rifiuto provocherà attrito e rabbia in tutto il Medio Oriente, che si sta rapidamente raccogliendo nelle mani di un manipolo di "rivoluzionari" e militari "ad interim" non controllati dai governi, pronti per l'attacco a Israele, che deve avvenire con il ritorno dello Imam Mahdi e distruggere il Dajjal (Diavolo).

Naturalmente, i cristiani stanno fervidamente attendendo la stessa cosa.
I musulmani concordano con i loro compagni di viaggio cristiani, perché convinti che dopo l'Imam Mahdi arriverà lo Isa Hadhrat (o Gesù).

Il fatto che entrambe le false religioni stiano cantando lo stesso inno non costituirà una sorpresa per chi mi legge regolarmente, che avrà compreso che i testi sacri ai quali queste persone credono tanto fermamente sono stati concepiti e riscritti proprio in previsione dei tempi attuali e futuri.

Se quanto detto vi sconvolge, vuol dire che ci siete dentro più di quanto pensiate.

Come diceva Tolstoj:
"Sono consapevole che la maggior parte degli uomini ... raramente accetta anche la più semplice ed ovvia verità, se ciò dovesse obbligarla ad ammettere la falsità dei concetti che ha deliziosamente appreso dai propri simili, che essa stessa ha orgogliosamente insegnato ad altri, e con cui ha ricamato le tele della propria vita."

Come singoli individui il più delle volte impariamo dagli errori commessi.
Come società, unione di più individui, ciò non accade.

Ci è stato insegnato a delegare la responsabilità per la leadership della nostra specie, così da permettere al nostro governo di cadere nelle mani del male, ed essergli grati di lavorare su grandi problemi che non sono mai dipesi da noi, ma dai nostri "eletti", che ci consentono di masticare l'erba insieme al resto della mandria.

I problemi sono sempre di "qualcun altro."
Immaginate una mandria attaccata da un leone.
Una volta che un elemento viene catturato e ucciso, tutti gli altri elementi del gregge riprendono il pascolo, grati che non sia toccata a loro.


Funziona allo stesso modo per l'umanità soggiogata dai suoi padroni diabolici.

Naturalmente a un certo punto potrebbe toccarci di ritrovarci nella parte dello animale predato. Ma nessuno muoverà un dito per aiutarci. Saranno troppo occupati a tenere la testa bassa e brucare l'erba.

E' proprio in questo comportamento indotto, così profondamente radicato in noi attraverso le generazioni, che risiede la radice dello attuale dilemma della nostra specie. Si parla di viltà. Si parla di apatia. Si parla di soggezione verso la autorità. Si parla di scaricamento delle responsabilità. 


E' il fondamento stesso della piramide del potere, così attentamente strutturata dal grande architetto della tua morte.
 Esso chiude le persiane del tuo cuore e della tua mente, e ti deruba della tua gloria.
Ti deruba della tua umanità.

E' proprio di questa ennesima, ultima, grande lezione che avremo bisogno per ricominciare.
Questo comportamento ci ha insegnato qualcosa sullo essere guidati. E sul disporci nei confronti delle cose come se fossero sempre un problema altrui.
Questo non è amore.

Olive Farmer

Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito Olive Farmer
Link diretto all'articolo: osama-bin-laden-dies-myth-will-go-on.html

Traduzione a cura di Anticorpi