14 Maggio 2011
Siena, se non ora, quando? La città del Palio si trova in questo fine settimana di maggio davanti ad un bivio: o lo status quo, o il rinnovamento, la discontinuità, il cambiamento. La Storia ci insegna che il cambiamento non è di per se stesso sinonimo di miglioramento: nessun dubbio, al proposito. Dopo Lenin, per esempio, venne Stalin...
Detto questo, di certo a Siena c'è bisogno di cambiare, di vedere facce diverse e nuove a guidare la città: poi magari faranno male, e noi li criticheremo, e i lettori li manderanno a casa nel 2016, magari anche prima. Il voto a Ceccuzzi, invece, è un voto che significa mera riconferma di ciò chè stata la città negli ultimi anni, con i brillanti risultati in tutti i campi.
Questa volta, nessun alibi, per chi va a votare domani e lunedì: nel 2006 si intuivano certe cose, ora una parte delle magagne sono emerse in pieno (e qualcuna sta per emergere...); l'ignoranza, dunque, non è più ammessa, o ammissibile.
In più, questa volta il carnet dell'offerta politica è ampio e variegato, con due novità che non possono che fare piacere: una lista seria di sinistra, con una candidata di grande integrità e preparazione culturale come Laura Vigni; in più, abbiamo la novità assoluta dei grillini, con un candidato frizzante e tutt'altro che sprovveduto come Michele Pinassi.
Come nel 2006 (ma non con Piccini candidato a Sindaco), c'è un outsider di ciò che è restato delle Liste civiche, aggregato al Terzo polo: il candidato è un sanguigno ex bancario, uno che ancora si indigna (diciamo, si incazza) quando vede la Dirigenza della Banca Mps abdicare platealmente al suo (presunto, peraltro) ruolo super partes, calandosi le brache pro Ceccuzzi, con i suoi buffet e la sua campagna elettorale stile Achille Lauro.
Se proprio uno vuole farsi del male, c'è infine la candidatura - debole - di Nannini: il problema, però, non è solo lui, è soprattutto chi lo sostiene, da Campi Bisenzio e da Arcore. L'eretico lo ripete: Berlusconi vuole più di D'Alema, di Bersani e di quello che voleva andare a fare il missionario in Africa, che il Monte resti nelle mani del tandem Ceccuzzi-Mussari.
"Il Pdl in Campania ha un legame più che organico con la camorra", ha detto Andrea Orlando, il commissario mandato da Bersani in Campania dopo la figuraccia delle Primarie annullate (qui, neanche fatte: peggio Siena o Napoli?). Chi è uno dei main sponsor del Pdl campano? Chi è che si sta impegnando allo spasimo per portare voti al Pdl nel Salernitano? Paolone Del Mese, da Pontecagnano Faiano. Grande amico personale di Ceccuzzi (anche se ora sbianchettato dalla campagna elettorale); lui ha dato tanto per Siena, ma Ceccuzzi non ha mai voluto specificare cosa abbia ricevuto in cambio. Un'altra delle tante domande cui il deputato-candidato Sindaco non potrà mai rispondere...
Ps Giovedì scorso, a Canale Tre ci doveva essere il confronto Tv tra i 5 candidati: Nannini e Ceccuzzi non si sono neanche presentati, per paura del contraddittorio. Meditate gente, meditate...
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