19 luglio 2011

Attacco all'Oro dell'Italia

16 luglio 2011
Cosa si nasconde dietro gli attacchi all’italia? L’italia è un paese in crisi economica con un debito pubblico che rappresenta praticamente il 120% del PIL, ma ha ancora enormi ricchezze e tante imprese pubbliche che fanno grossi guadagni e quindi molto appetibili. Ma c’è una ricchezza di cui nessuno parla: l’Italia ha la quarta riserva di oro al mondo. L’attacco all’Italia è finalizzato a “derubarla” delle sue imprese pubbliche e delle sue immense riserve auree. L’oro è un prodotto strategico e lo sarà sempre di più nel futuro immediato, per cui fa gola.
 Attacco all’oro dell’Italia
Lo scorso mese di maggio l’agenzia di rating, Standard & Poor’s, aveva tagliato la prospettiva italiana da stabile a negativa, con la motivazione che il potenziale ingorgo politico poteva contribuire ad un rilassamento nella gestione del debito pubblico, da cui derivava un impegno incerto nelle riforme a sostegno della produttività. Quindi per S&P’s diminuiscono le prospettive dell’Italia per ridurre il debito pubblico.

Dpo Standard & Poor’s anche Moody’s inizia il pressing contro l’Italia, annunciando che il rating italiano ”Aa2” è sotto osservazione e potrebbe essre ridotto. Le motivazioni, ovviamente sono le solite: le debolezze strutturali dell’Italia, la probabile crescita degli interessi, l’incapacità di tenere sotto controllo i conti pubblici e quindi il debito pubblico.
Dalla settimana scorsa, l’attacco all’Italia si concretizza: inizia il crollo della borsa, aumentano gli interessi sul debito pubblico Italiano e la manovra presentata dal Governo con l’inasprimento di bolli e balzelli sui titoli di stato potrebbe far allontanare gli investitori da questi titoli, con la conseguenza di far aumentare ulteriormente gli interessi. Successivamente tale manovra è stata ritirata.
Nella sola giornata del’11 luglio i buoni italiani a due anni sono crollati del 19,88%, pssando da 3,53 a 4,203; negli ultimi giorni hanno un po recuperato, ma siamo sempre a livelli che triplicano i tassi dell’aprile del 2010, poco più di un anno fa; infatti il 16 aprile i bond a 2 anni erano a 1,27.
Anche la borsa italiana è scesa fino a 18.295,19 l’11 luglio, per poi risalire leggermente nei giorni successivi e chiudere la settimana del 15 luglio a 18.450,45; se consideriamo che lo scorso 18 febbraio aveva raggiunto il massimo per l’anno in corso a 23.273,80, significa che da allora, in questi ultimi cinque mesi ha perso il 20% circa.
Inoltre, se consideriamo che l’indice della borsa italiana era a 41.074,00 il 9 di ottobre del 2007, giorno in cui il Dow Jones fece registrare il suo massimo storico, significa che da allora sta perdendo circa il 55% e se, infine, consideriamo che approssimativamente 4 anni fa, il 18 maggio del 2007 l’indice della borsa italiana era a 44.364,00 significa che da allora sta perdendo il 60% circa. Ricordiamo anche, che il 9 marzo del 2009 l’indice FTSE MIB era sceso a 12.332,00; quindi al momento è ancora ben sopra quella quota e dunque se dovesse continuare a scendere non sarebbe una novità. Due anni fa, insomma la borsa era in una situazione peggiore.
Come mai l’attacco all’italia?
Il Financial Times in un articolo dello scorso 10 luglio titolava: “Gli hedge fund Usa scommettono contro i bond italiani”. In realtà, da anni i giornali anglo-americani ed in particolare gli organi ufficiali del capitalismo, come il “The Economist” o il “Financial Times” sono all’attacco dell’Italia. Si sono scagliati anche contro Silvio Berlusconi, massimo rappresentante del capitalismo italiano, praticamente da 17 anni alla guida del paese, alternandosi con i rappresentanti del liberismo del centro-sinistra (Ciampi, Dini, Amato, Prodi).

Come abbiamo già scritto in varie occasioni, il signor Berlusconi, sceso in política per risolvere esclusivamente i suoi problemi, nel pensare troppo agli affari suoi ha finito per frapporsi agli interessi delle grandi multinazionali, della globalizzazione, dei fautori di progetti vuoti come il “Nabucco”.
Il Cavaliere sa bene che le necessità energetiche (primariamente quelle sue e poi, indirettamente quelle degli italiani) non possono essere coperte dai globalisti, dagli anglo-statunitensi e con la sua adesione al progetto di oleodotto South Stream, che si contrappone all’oleodotto “Nabucco”, di interesse anglo-statunitense, necessariamente ha finito per inimicarsi gli USA, che evidentemente hanno deciso di scaricarlo, di liberarsi di lui quanto prima (consiglio sul tema l’articolo: “Gli Stati Uniti, il gasdotto South Strean, Berlusconi e la sinistra”).
Per questa ragione, ultimamente abbiamo assistito a continui viaggi in Usa di politici italiani, alleati (oggi ex) ed avversari di Berlusconi. Negli USA sono stati il suo ex alleato Gianfranco Fini (Vedasi: “E’ Fini la nuova carta degli USA” oppure “Giancarlo Fini interlocutore privilegiato degli USA“) e Massimo D’Alema, rappresentante del partito anglo-statunitense in Italia, di cui la fedeltà al liberismo è ben provata, fin dall’epoca dei bombardamenti della ex Jugoslavia, quando era capo del governo italiano; negli USA è stato perfino Nichi Vendola che ha incontrato il non certo progressista Schwarzenegger (Vedasi: “Vendola incontra Schwarzenegger“).
Sembra veramente strano, ma tutti stanno giocando contro l’Italia ed in particolare contro Berlusconi che alla fine, per certi versi, un po’ facendo marcia indietro, un po’ grazie alle circostanze è risucito, almeno per il momento, a salvare la pelle, ovviamente quella politica, ossia la sua carica di capo del governo. In ogni caso il suo destino è segnato; non andrà avanti per troppo tempo.
E gli italiani, in particolare il proletariato italiano, andrà di male in peggio! I neo moralisti e puritani nostrani che stanno attaccando Berlusconi per via degli scandali sessuali e che presto si sostituiranno al governo di Silvio Berlusconi, sono i rappresentanti di Goldman Sachs, della BCE, del FMI, del partito dei globalisti e degli anglo-statunitensi, che continuamente attaccano l’Italia.
Dunque, perchè i continui attacchi anglosassoni al Cavaliere ed all’Italia? Berlusconi certamente non è attaccato per i suoi scandali sessuali! E’ da ingenui credere una cosa del genere.
L’Italia è un paese in crisi, in profonda crisi economica, con un debito pubblico praticamente impagabile, attorno al 120% del PIL e con le principali imprese del paese che a causa della caduta dei tassi di guadagno si stanno riubicando altrove, in zone che permettono guadagni superiori a quelli dell’Italia. Ma l’italia, pur in profonda crisi ha ancora tanti gioielli, molto appetibili e che le multinazionali anglo-americane sperano di “comprare” a prezzi stracciati.
Gli interessi dei globaloisti e degli anglosassoni puntano a privatizzare quanto c’è rimasto da privatizzare in Italia: dall’ENI, di cui una parte è ancora in mano allo stato, così come pure l’Enel, oltre a Finmeccanica, Fincantieri, Trenitalia, Poste, Televisione pubblica, Ospedali e centri sanitari all’avanguardia nella ricerca, Università, Scuole e imprese municipalizzate, come quelle dell’acqua e della raccolta dei rifuti. A tutto ciò va aggiunto che l’Italia possiede un ricco patrimonio paesaggistico e ambientale, decisamente invidiabile e un ricchissimo patrimonio artístico; in Italia è concentrato il 60/65% di tutti i beni artistici e archeologici dell’umanità.
A tutto questo va aggiunta una ulteriore ricchezza posseduta dall’Italia, di cui nessuno parla: il suo oro!
Nessuno ne parla, ma l’Italia ha la quarta riserva di oro del mondo, che allo scorso giugno ammontava a ben 2.451,80 tonnellate, che al prezzo odierno dell’oro equivale a circa 100 miliardi di euro. Solo FMI e due stati, USA e Germania, hanno riserve auree superiori alla riserva italiana. L’oro è un prodotto altamente strategico destinato a rivalutarsi fortemente nel futuro inmediato, per cui questa ricchezza è molto appetibile.
In questo momento, l’oro italiano è il principale obiettivo su cui hanno messo gli occhi i globalizzatori.
Quindi, l’Italia pur essendo un paese in forte crisi, possiede ingenti ricchezze. Come impossessarsi o meglio derubare queste ricchezze all’Italia ed al popolo italiano? Approfittando dell’enorme debito pubblico, i grandi predatori con l’aiuto dei propri rappresentanti all’interno del paese, ovvero i liberisti nostrani, gli stipendiati di Goldman Sachs, FMI, BCE, Federal Reserve, World Bank, WTO ed affini faranno pressione per ridurre il debito pubblico attraverso la privatizzazione, la vendita, ovviamente a prezzi fortemente scontati, dei beni sopra citati. Come già successo con la privatizzazione delle grandi banche statali, ad esempio, negli anni novanta, lo stato incasserà delle somme che andranno ad incidere in minima parte sulla riduzione del debito, ma allo stesso tempo l’Italia perderà definitivamente i grandi guadagni che queste imprese producono.
La privatizzazione, come insegna la storia, non è mai servita a risolvere i problema di un paese, anzi li ha ingigantiti. Pertanto, nei prossimi anni l’Italia andrà incontro a problemi economici moltio più gravi. Il mancato introito dei guadagni derivanti dalle imprese pubbliche privatizzate, la riduzione della spesa pubblica e lo smantellamento del welfare state, dello stato assistenziale, ma anche l’incremento della disoccupazione e la riduzione dei consumi accentuerà la crisi, che porterà alla chiusura di ulteriori imprese; tutto ciò si ripercuote ovviamente anche sugli introiti dello stato, dato che si determina una riduzione del gettito fiscale, una riduzione delle imposte dirette ed indirette e per conseguenza lo stato avrà sempre meno soldi da distribuire. Come insegna la storia recente, per esempio dell’Argentina o dell’Ecuador, per restare all’America Latina, la conseguenza diretta sarà unainevitabile esplosione sociale, placabile solo con la repressione, con la forza ovvero con una dittatura.
Il futuro dell’Italia appare sempre più nero ed inveitabilmente il popolo italiano sarà costretto a riprendere la via dell’emigrazione.
Come mai gli attacchi a Berlusconi, uno dei massimi rappresentati del capitalismo italiano? Berlusconi, da quando è al governo, fra una orgia e l’altra non ha avuto il tempo di continuare con la svendita del patrimonio italiano, occupandosi esclusivamente degli affari suoi, ovvero di come risolvere i propri problema giudiziari. Ai globalizzatori ha concesso poco, certamente molto meno di chi lo ha preceduto e quindi è normale che sia attaccato. Berlusconi, però dovrebbe comuqnue essere ringraziato dai globalizzatori anglo-aemricani, perchè con la sua política ha contribuito non poco ad incrementare il debito pubblico italiano, dando quindi una grossa mano ai globalizzatori che sulla base del forte debito pubblico, lasciato in eredità anche da Berlusconi, potranno chiedere a gran voce che si proceda con la massima urgenza alla privatizzazione di tutto quanto è possibile svendere.
Ricordiamo che Berlusconi, la prima volta che arriva al Governo era stato preceduto da Carlo Azeglio Ciampi, e questi poco dopo essere diventato capo del governo, il 30 giugno del 1993 nomina un Comitato di consulenza per le privatizzazioni,presieduto da Mario Draghi, uomo Goldman Sachs, non a caso, oggi, arrivato alla presidenza della BCE.
Ciampi aveva proseguito la svendita del patrimonio italiano iniziata dal socialistaGiuliano Amato, braccio destro di Craxi (inspiegabile miracolato dai giudici che provvidero a far piazza pulita della classe politrica italiana di allora) e dal “lottizzatore” democristiano Romano Prodi; Romani Prodi venne così definito, per il suo comportamento quando era presidente dell’IRI, da Franco Bechis in un articolo pubblicato su Milano Finanza: “Prodi, all’Iri, lottizzò come un democristiano“.
Sul tema delle privatizzazioni in Italia, invitiamo ancora una volta a leggere l’articolo di Eugenio Caruso su Impresa oggi: “Iri tra conservazione e privatizzazioni
Insomma l’attacco al Cavaliere si spiega perchè non è considerato all’altezza dei suoi predecessori privatizzatori e quindi si preme per un immediato ritorno di questi.
L’attacco all’italia è finalizzato al furto del suo oro, del suo enorme patrimonio ambientale, artístico e archeologico e delle imprese pubbliche dai grandi guadagni.
Attilio Folliero e Cecilia Laya
http://attiliofolliero.blogspot.com/
 Vedi anche http://attiliofolliero.blogspot.com/2011/07/tab-3-graduatorie-delle-riservee-auree.html

 Attacco speculativo contro l'italia ora non ci sono dubbi
18 luglio 2011
dahttp://www.tradingborsa.net/
Crollo verticale della Borsa italiana attaccata in tutte le maniere dall’estero, Ora cosa si vuole dal nostro Paese? La vendita dei suoi gioielli?
E’ evidentissimo, non ci possono essere più dubbi, l’Italia sta subendo uno degli attacchi speculativi più virulenti che siano mai stati sferrati negli ultimi anni.
Cosa fare è estremamente semplice, nulla!
Occorre dimostrare a coloro che vogliono terrorizzare il nostro Paese che hanno più loro da perdere che non noi, noi non siamo né la Grecia né il Portogallo e se l’Italia va a fondo ci va con tutta l’Europa. Su questo occorre essere fermi, inflessibili.
Se la preda dimostra di aver paura per lei è finita, questo errore noi non dobbiamo commetterlo.

Sul perchè non ci siano dubbi riguardo ad un attacco nei nostri confronti è presto detto: ricordate il famoso 24 giugno ore 12:00?
Alla luce di quanto accaduto successivamente, ed in particolare a quanto sta succedendo sul nostro indice principale proprio in questi giorni, la storiella dell’ordine “sbagliato” che avrebbe innestato una serie di stop loss è diventata una barzelletta.
Le Agenzie di rating richiedevano una manovra da 40 miliardi da approvare in tempi brevi, ora è già diventata legge dello Stato una manovra di importo doppio approvata in due giorni (record del mondo di tutti i tempi), Moody’s avrebbe dovuto perlomeno plaudire ed invece come reagisce?
Beh visto che la manovra prevede tagli a diversi enti locali preannuncia, in una rapporto riportato da Bloomberg (attenzione perchè ne torneremo a parlare), di aver messo sotto osservazione per un possibile downgrade 23 dei 33 enti regionali e locali del nostro Paese.
Alla malafede si aggiunge la perfidia, un comportamento terroristico.
Torniamo a parlare di Bloomberg, mi riferisco al canale televisivo, come noto trasmette da Londra e New York, ebbene normalmente non si interessano minimamente della nostra Italia, trattata come un Paese periferico quasi insignificante, ebbene da una ventina di giorni non si fa altro che parlare del nostro Paese, naturalmente in termini negativi, anzi di più, direi allarmistici (non usiamo più il termine terroristico).
Proseguiamo con l’analisi della seduta odierna, venerdì scorso, a mercati europei chiusi erano stati dati i risultati degli stress test, ricordate? Per mesi e mesi, praticamente da quando erano stati fatti i precedenti, ci hanno ripetuto in tutte le salse che stavolta i test sarebbero stati seri! Insomma decisamente più probanti rispetto al passato.
Ebbene, venerdì sera veniamo così a scoprire che tutte le Banche italiane hanno brillantemente passato la prova mentre ben cinque Istituti spagnoli sono stati bocciati, che conclusioni avrebbe tratto la logica (e sottolineo LA LOGICA, non qualcosa di soggettivo)? Ci si doveva attendere per oggi una buona giornata per il comparto bancario italiano ed una disastrosa per quello iberico!
Ed invece? Le Banche italiane sono crollate in media di 6/7 punti percentuali, oltretutto dopo che nei giorni scorsi erano già precipitate a quotazioni incredibilmente basse!
E l’indice spagnolo Ibex 35 è calato soltanto dell’1,44% quando il nostro Ftse Mib ha perso ben il 3,06%.
Ma non basta il Banco di Santander (-1,8%), il Banco di Bilbao (-2,3%) ed il Banco Popular (-3,5%) lasciano sul terreno molto meno di tutti gli Istituti italiani.
Prova ne sia che Intesa Sanpaolo, uscita in maniera trionfale dagli stress test, come uno degli Istituti più solidi del Vecchio Continente, oggi ha perso la bellezza del 6,5%!!! Terminando le contrattazioni alla quota ridicola di 1,48 euro!?!
Per questo invito ancora tutti i lettori a leggere con attenzione l’articolo pubblicato oggi su Finanza In Chiaro a firma del Prof. Attilio Folliero, dal titolo “Attacco all’oro dell’Italia”, una chiave di lettura da non trascurare affatto, tutto diventa improvvisamente molto più comprensibile.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro.